Una rete territoriale, un protocollo e un osservatorio per contrastare il caporalato in provincia di Ravenna

8 Giugno 2022
Categorie: Lavoro

Venerdì 3 giugno, nell’ambito delle iniziative del festival delle Culture di Ravenna, si è svolto l’incontro “L’azione di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato” a cui hanno preso parte Paolo Fasano, dell’Ufficio Politiche per l’immigrazione del Comune di Ravenna, e Laura Mazzesi, Segretaria Generale della Flai Cgil Ravenna.

Il fenomeno dello sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori è presente a ogni latitudine e settore economico. Si consuma a danno delle persone più fragili e ricattabili e vede sempre più coinvolti cittadini di Paesi terzi. Contrastare lo sfruttamento lavorativo non è un’azione semplice. Per farvi fronte con efficacia è necessario occuparsi di diversi fattori: analizzare i fenomeni lavorativi sul territorio, comprendere i flussi di manodopera verso i settori economici presenti, rispondere ai bisogni delle imprese, elevare la cultura delle regole del lavoro tra dipendenti e tra imprenditori, promuovere la volontà di denunciare le situazioni di sfruttamento, farsi carico dei bisogni immediati delle vittime di sfruttamento e orientarle al lavoro regolare e alla rete dei servizi locali, colpire le reti criminali che speculano sullo sfruttamento.

Una rete, un protocollo e un osservatorio per il territorio di Ravenna

Il contrasto allo sfruttamento non è agevole, ciò però non ha spaventato i soggetti che da gennaio scorso hanno iniziato a collaborare a Ravenna, per rafforzare una rete territoriale che si vuole occupare proprio di questo. La prima azione ritenuta necessaria è stata la costituzione di una rete in grado, facendo sintesi delle rispettive competenze e ruoli, di attuare un’azione sinergica e occuparsi di tutte le azioni necessarie a prevenire e contrastare il fenomeno. Tra febbraio e maggio di quest’anno gli attori coinvolti nella rete (FLAI CGIL Emilia Romagna, FLAI CGIL Ravenna, OIM, Terra!, ADIR, Comune di Ravenna, CIDAS, Farsi Prossimo ODV di Faenza, Coop Terra Mia) hanno trascorso insieme due giornate di formazione, con l’obiettivo di conoscere meglio le reciproche aree di lavoro, di condividere competenze di analisi del fenomeno e di sperimentare la presa in carico condivisa delle vittime di sfruttamento lavorativo. Attraverso il lavoro che la Rete mette in campo, si assistono, congiuntamente, numerose persone emerse da situazioni di sfruttamento in diversi settori lavorativi (agricoltura, ristorazione, edilizia).

La sinergia creata in Equipe multidisciplinare e e la sottoscrizione del protocollo, nato per il settore agricolo, costituisce, infatti, una buona pratica che può essere applicata a tutti gli altri comparti lavorativi. L’idea di istituire un protocollo è nata dalle esperienze maturate negli incontri e dal dialogo tra partenariati già esistenti, che con i medesimi obiettivi, facevano capo a progetti diversi (Oltre la strada, Smart, Diagrammi Nord, Sipla Nord). A inizio aprile, infatti, i soggetti appartenenti alla Rete hanno sottoscritto il protocollo di collaborazione che intende strutturare tutte le azioni messe in campo per contrastare lo sfruttamento, anche attraverso il suo Osservatorio con l’obiettivo di monitorare i fenomeni di sfruttamento presenti nel territorio della provincia di Ravenna. Gli appartenenti alla rete ritengono indispensabile allargare la collaborazione ad altri soggetti che ne vorranno fare parte: l’invito è aperto ad associazioni, enti e istituzioni. Soltanto la collaborazione tra tutta la parte sana della società potrà riuscire a mettere all’angolo lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. Dove non c’è legalità, mancano rispetto, libertà ed aumenta, inevitabilmente, anche il problema della salute e della sicurezza sul lavoro.

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