Nuove Alleanze Educative

Destinatari: 

Questo progetto, finanziato tramite i fondi CEI 8×1000, è stato realizzato durante gli anni 2015 e 2016 dalla Caritas diocesana in collaborazione con altre realtà ed è rivolto prevalentemente ai giovani, ma anche a figure educative, famiglie, comunità parrocchiali, realtà del pubblico e privato sociale operanti nell’educazione.

Obiettivi:

  1. Approfondire la conoscenza del fenomeno del bullismo e del disadattamento sociale e relazionale: di come si manifesta nello specifico nel territorio diocesano, per andare oltre alle logiche dell’emergenza o dell’inerzia, e di quali possibili vie risolutive si possono ricercare, tramite il lavoro in rete degli attori coinvolti.
  1. Realizzare interventi formativi a favore di gruppi classe, altri gruppi giovanili o singoli giovani, finalizzati allo sviluppo di capacità relazionali e prosociali, di abilità comunicative anche tramite le nuove tecnologie, la promozione della solidarietà e dell’accoglienza.
  1. Supportare le figure educative di riferimento (insegnanti, genitori, catechisti…) nel rispondere ai disagi relazionali espressi da preadolescenti e adolescenti, offrendo loro strumenti diversificati.
  1. Offrire un sostegno in ambito educativo, specifico per famiglie in condizioni di fragilità, favorendo lo sviluppo di una relazione genitoriale utile per la crescita e il futuro autonomo del giovane.

Azioni:

Si è instaurata una collaborazione con l’Università di Bologna, Dipartimento di Psicologia (specificatamente con il CESCOM) per la realizzazione di un questionario sulla qualità delle relazioni sociali in adolescenza, da sottoporre ad adolescenti delle scuole medie e delle scuole superiori, e di un questionario molto simile da sottoporre ad adulti di riferimento (professori, educatori, catechisti, genitori). Terminata la raccolta dei dati e la fase di analisi si è proceduto alla realizzazione di un rapporto di ricerca dal titolo Adolescenti inter-connessi, presentato pubblicamente alla cittadinanza il 4 settembre 2015. Dal confronto e collaborazione con le scuole, le parrocchie e le istituzioni è nata la volontà di ripetere la presentazione in altri comuni, nelle parrocchie e nelle classi di studenti delle scuole superiori che hanno partecipato alla realizzazione della ricerca.

Si è voluto intervenire rispetto alle fragilità espresse dal mondo giovanile, per contrastare povertà relazionali e pedagogiche (spesso correlate anche a quelle economiche). A partire dalla fondamentale ricerca realizzata lo scorso anno, si vuole rafforzare la comunità locale, attraverso varie forme di alleanza educativa e positive sinergie tra i diversi soggetti che interagiscono nell’ educazione dei giovani. Per esempio, sono stati realizzati 3 incontri di presentazione dei risultati dell’indagine svolta nel 2015 presso le istituzioni scolastiche, raggiungendo circa 150 persone, tra insegnanti, genitori, cittadini e ragazzi. Si è partecipato al Tavolo delle Prevenzioni, indetto dagli Assessori alle politiche sociali e all’istruzione del Comune di Faenza, e al “Festival Comunità Educante”, promosso dalla Coop. Kaleidos in collaborazione con le istituzioni e il territorio.

Una particolare attenzione è rivolta agli adolescenti stessi, offrendo loro strumenti e spazi per sviluppare e affinare abilità sociali e comportamenti prosociali – i principali strumenti per contrastare fenomeni di disadattamento sociale, di bullismo, di esclusione e discriminazione. Sono state realizzate proposte formative e laboratoriali presso le scuole medie (8 percorsi) e superiori (9 percorsi) e i gruppi parrocchiali (una classe di prima media e un gruppo di catechisti). Inoltre, per rispondere alle numerose richieste degli insegnanti, si è deciso di intervenire con proposte dedicate a classi elementari. Sono stati svolti 19 incontri presso le classi che nel 2015 hanno partecipato all’indagine e presso altre classi per cui gli insegnanti hanno ritenuto potesse essere interessante per i ragazzi. Sono stati presentati i risultati dell’indagine ed è stato instaurato un confronto con i ragazzi su quanto emerso, per approfondire la percezione delle loro relazioni sociali.

Dal momento che sono i genitori, docenti, catechisti, educatori coloro che possono potenziare dinamiche cooperative, importante è anche il sostegno alle figure educative di riferimento, che deve avvenire in maniera differenziata a seconda dei diversi ruoli ed è particolarmente attento alle famiglie in condizioni di fragilità. Sono stati realizzati molti incontri con gli insegnanti (anche di consulenza educativa), i catechisti, i loro coordinatori, gli educatori impegnati negli oratori. Inoltre, è stato realizzato un percorso formativo dedicato agli operatori pastorali, in collaborazione con l’Università. Per le famiglie in condizioni di bisogno è stato istituito un fondo, che ha permesso di sostenere la partecipazione piena dei ragazzi alla vita scolastica e sociale. Infine, l’animatore del Progetto Policoro ha incontrato circa 75 giovani, che si sono presentati allo sportello per un sostegno nella compilazione del curriculum e un orientamento nella ricerca del lavoro, e ha svolto delle attività laboratoriali nelle scuole superiori, in circa 35 classi.

Si è avviata una collaborazione con altri uffici ecclesiali. Si è chiesta l’adesione al progetto di tutte le scuole del territorio, di altre realtà che operano con i giovani (centri di aggregazione, consultori, etc.), di catechisti/capi scout. Si è chiesto il patrocinio da parte dei Comuni e il coinvolgimento degli Assessori interessati. Si auspica che la lettura dei bisogni del territorio sia di stimolo per una riflessione comune, capace di generare interventi volti al benessere della popolazione giovanile, attraverso un coinvolgimento efficace delle diverse realtà del pubblico e del privato sociale impegnate sul fronte educativo.

Inoltre sono state realizzate proposte formative e laboratoriali indirizzate alle scuole e alle parrocchie,  di un’azione di sostegno a insegnanti. Sono state messe in campo, grazie alla collaborazione con le associazioni AMI e ANOLF, proposte informative a partire dall’ indagine “Giovani Sguardi sull’Immigrazione” sui temi dell’integrazione interculturale, della conoscenza del fenomeno migratorio. 

Oltre alla consueta attività di ascolto delle famiglie in difficoltà e il loro accompagnamento in momenti particolarmente critici, è stato creato un fondo ad hoc per le famiglie in condizioni di bisogno, per sostenere le spese correlate alla partecipazione piena dei ragazzi alla formazione e alla vita sociale (acquisto di libri e materiali didattici, partecipazione a gite scolastiche e laboratori a cui partecipa la classe, doposcuola, etc.). Si può accedere a questo fondo tramite le Caritas parrocchiali e il Centro di Ascolto diocesano.

Per favorire lo sviluppo di intere comunità capaci di “educare” i giovani, si opera in collaborazione con altri Uffici Pastorali (come le Pastorali Giovanile, Famigliare, Scolastica, gli Uffici Catechistico e per l’Insegnamento della Religione Cattolica) e con diverse Parrocchie. Il coinvolgimento di comunità parrocchiali interessate ad avviare o rafforzare un’azione educativa e aggregativa a favore degli adolescenti per mezzo di oratori è un elemento particolarmente innovativo.  Attraverso questo progetto si è facilitato l’avvio di due oratori, presso la parrocchia di S. Maria Maddalena e la parrocchia del SS.mo Crocifisso in S. Cristina, e  l’affiancamento degli oratori realizzati nelle parrocchie di S. Giovanni Battista in Fusignano e S. Michele Arc. e S. Pietro Ap. a Bagnacavallo.

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