Gli anziani e le loro famiglie non possono aspettare

8 Ottobre 2021
Categorie: Anziani, Osservatorio

Gli anziani e le loro famiglie non possono aspettare.

Dalle organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” la richiesta di

avviare – nel 2022 – il Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non

autosufficienti.

Incrementare da subito le risorse per il Servizio di assistenza domiciliare erogato dai Comuni – stanziando con la prossima legge di Bilancio le risorse aggiuntive necessarie – ed utilizzare i nuovi fondi a disposizione dell’Assistenza domiciliare integrata delle Asl per costruire risposte diverse dal passato per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie. Sono le proposte contenute nel Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata che le numerose organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” invieranno al Governo. “Costruiamo un vero e proprio Piano nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti che attraverso tre azioni politiche e gli opportuni investimenti – a cominciare appunto dal SAD – ribalti la prospettiva e possa da subito fornire risposte agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie, senza dover aspettare la riforma complessiva prevista dal PNRR tra il 2023 e il 2024”, dichiarano le organizzazioni promotrici. Ecco le tre azioni previste dal Piano che è consultabile sul sito web https://www.pattononautosufficienza.it/:

  1. Superare le separazioni, a livello nazionale e locale. Come? A livello nazionale costituendo presso i Ministeri della Salute e del Welfare un’unica Cabina di regia nazionale che programmi investimenti ed utilizzo degli stessi. A livello locale, attraverso la stipula nel 2022 di accordi quadro fra Comuni ed Asl per affrontare insieme gli interventi da mettere in atto per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
  2. Disegnare l’assistenza domiciliare integrata a partire dalle persone e non dalle prestazioni. L’Adi è il servizio domiciliare prevalente. La ricevono il 6,2% degli anziani e la spesa annuale è di 1,3 miliardi. Nei prossimi anni, i fondi cresceranno notevolmente (+ 578 milioni nel 2022 a salire sino a + 1,6 miliardi nel 2026). Per utilizzarli al meglio, però, bisogna cambiare l’Adi. Il Piano Domiciliarità prevede nel 2022 un atto nazionale che ridisegni l’Adi, a partire dalle effettive condizioni degli anziani, e incrementi l’intensità degli interventi, cioè il numero di visite domiciliari per utente e la loro durata nel tempo (differenziandole in base alle specifiche situazioni).
  1. Incrementare i fondi del Servizio di assistenza domiciliare dei Comuni. Il Sad copre solo l’1,3% degli anziani, la sua spesa pubblica annuale ammonta a 302 milioni e non è previsto alcun incremento significativo di risorse (nel 2026, ogni 100 Euro per l’Adi se ne spenderanno 11 per il Sad).

Il Piano prevede, nella Legge di Bilancio 2022, un nuovo finanziamento dedicato al Sad: +302 milioni di euro nel 2022, +373 nel 2023 e +468 nel 2024. L’utenza, il prossimo anno, raddoppierebbe rispetto ad oggi, per poi continuare a crescere progressivamente: 2,6% degli anziani nel 2022, 2,9% nel 2023 e 3,3% nel 2024. Il finanziamento sarebbe legato al riconoscimento del Sad come livello essenziale delle prestazioni, in modo da strutturarne la presenza nei territori in modo stabile. Si assicurerebbe così uno standard percentuale minimo di anziani da raggiungere in tutto il Paese e si garantirebbe alle Regioni che già lo rispettano risorse per incrementare ulteriormente l’offerta.

 

Hanno finora aderito al Patto: AIP – Associazione Italiana Psicogeriatria; A.L.I.Ce. Italia Onlus – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale; Alzheimer Uniti Italia Onlus; AMOR – Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e Riabilitazione; ANAP Confartigianato Persone – Associazione Nazionale Anziani e Pensionati; A.N.N.A. – Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente; Associazione Apnoici Italiani – APS; Associazione APRIRE – Assistenza Primaria In Rete – Salute a Km 0; Associazione Comitato Macula; Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus; Associazione Prima la comunità; Assoprevidenza – Associazione Italiana per la Previdenza Complementare; CARD ITALIA – Confederazione Associazioni Regionali dei Distretti; Caritas Italiana; Cittadinanzattiva; CNA Pensionati; Confcooperative Federsolidarietà; Confcooperative Sanità; Confederazione Parkinson Italia; Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; F.A.I.S. – Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati; Federazione Alzheimer Italia; FIMMG – Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale; FNP CISL PENSIONATI; Forum Disuguaglianze Diversità; Forum nazionale delle Associazioni di Nefropatici, Trapiantati d’organo e di Volontariato; Forum nazionale del Terzo Settore; La Bottega del Possibile APS; Legacoopsociali; Network Non Autosufficienza (NNA); Percorsi di secondo welfare APS; Professione in famiglia; S.I.G.G. – Società Italiana di Gerontologia e Geriatria; SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio; S.I.M.F.E.R. Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa; SOS Alzheimer; SPI-CGIL – Sindacato Pensionati Italiani; UIL Pensionati; UNEBA – Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale.

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